Recupero auto sequestrate nel 2025: cosa sapere per non perdere il veicolo (e risparmiare sui costi)
Nel 2025, il recupero dei veicoli sequestrati e la gestione della confisca delle auto in Italia seguono regole precise che determinano il destino del tuo veicolo, dalle tempistiche e ai costi da sostenere, fino alle nuove procedure per evitare errori. In questo articolo scoprirai tutto ciò che devi sapere per non perdere il tuo veicolo e risparmiare sui costi.
Quadro normativo aggiornato al 2025
La gestione dei veicoli sequestrati è disciplinata principalmente dal Codice della Strada (D.Lgs. 285/1992, art. 213, 214-bis e 215-bis), integrato dal DPR 571/1982 e relative leggi collegate. Con gli aggiornamenti normativi previsti fino al 2025, il sistema si basa su due pilastri:
- il sequestro amministrativo (misura temporanea e cautelare)
- la confisca amministrativa (acquisizione definitiva del veicolo da parte dell’amministrazione)
Le modifiche più recenti si sono concentrate sull’efficienza delle procedure e sulla trasparenza nella gestione delle fasi di custodia, alienazione e demolizione.
Chi può disporre il sequestro e la confisca, e a chi viene affidato il veicolo
L’organo di polizia stradale accerta la violazione e, quando previsto dal Codice della Strada, dispone il sequestro del veicolo, notificandolo tramite verbale. Il veicolo, di norma, viene affidato al proprietario (oppure al conducente o altro obbligato solidale) che si assume l’onere della custodia a proprie spese in un luogo non aperto al pubblico.
Se il proprietario non è disponibile, non intende assumere la custodia, oppure è irreperibile:
- il veicolo viene trasferito a un custode-acquirente o a società incaricate, selezionate tramite bando pubblico dal prefetto (art. 214-bis CdS).
- Della custodia e dell’eventuale alienazione viene dato avviso sul sito della prefettura e nell’albo pretorio del comune.
Costi di custodia e responsabilità
Le spese di deposito e custodia sono a carico dell’obbligato, cioè il proprietario o la persona cui il veicolo è affidato. Questi costi possono essere significativi e, in alcuni casi, possono superare il valore residuo dell’auto stessa. Le tariffe giornaliere vengono stabilite tramite provvedimenti prefettizi e variano in base ai servizi forniti e al tipo di veicolo.
Durante la custodia:
- è vietato utilizzare il veicolo o consentirne l’uso a terzi. La violazione comporta sanzione pecuniaria (da 1.984 a 7.937 euro) e può prevedere la revoca della patente (art. 213, comma 8 CdS).
- Il custode è responsabile della conservazione materiale del veicolo.
Come richiedere la restituzione del veicolo sequestrato
In assenza di confisca definitiva, il proprietario può richiedere la restituzione rispettando le seguenti condizioni:
- pagamento di tutte le spese di custodia e trasporto maturate fino a quel momento;
- regolarizzazione di tutte le prescrizioni e condizioni richieste dall’autorità (ad esempio revisione, assicurazione o altri adempimenti previsti).
Il trasgressore può presentare ricorso al prefetto contro il sequestro nei termini previsti dalla legge (articoli 203 e 204 CdS). Se il ricorso viene accolto è disposto il dissequestro; in caso contrario, viene confermata la misura e può essere avviata la confisca.
Quando la restituzione è autorizzata, l’organo accertatore trasmette la comunicazione al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) per l’aggiornamento degli archivi.
Procedure in caso di confisca definitiva
La confisca definitiva viene disposta dal prefetto dopo la conclusione di eventuali ricorsi. Dal momento in cui il provvedimento diventa definitivo:
- Entro 30 giorni, il custode (solitamente il proprietario, il conducente o la società incaricata) deve provvedere al trasporto del veicolo presso il luogo indicato dall’autorità, a proprie spese.
- Se il custode non ottempera, il trasferimento è organizzato d’ufficio a suo carico e possono essere avviate segnalazioni all’autorità giudiziaria.
I veicoli confiscati possono essere:
- alienati (tramite gare, bandi o aste pubbliche gestite dall’Agenzia del Demanio e dalle prefetture)
- demoliti o rottamati secondo bandi pubblici e procedure trasparenti, anche ai fini della radiazione dal PRA.
Dal 2025, l’Agenzia del Demanio pubblica periodicamente bandi di gara anche su base regionale, per affidare i servizi di recupero, custodia, demolizione e radiazione dei veicoli confiscati o sequestrati a operatori privati.
Informazioni e comunicazioni agli interessati
Nel caso in cui il proprietario sia irreperibile o non ritiri il veicolo, vengono pubblicati avvisi sul sito della prefettura e nell’albo pretorio del comune. Trascorsi 5 giorni dalla notifica senza adempimento da parte dell’avente diritto, il veicolo può essere alienato o rottamato.
Tutte le fasi vengono comunicate agli uffici competenti, inclusi PRA e Dipartimento per la mobilità sostenibile, per l’aggiornamento degli archivi.
Partecipare alle gare e alle aste pubbliche
Operatori interessati, come aziende di custodia, demolizione, imprese autorizzate alla radiazione o commercianti di veicoli, possono partecipare alle gare pubbliche per la gestione, il ritiro, l’eventuale demolizione, radiazione e acquisizione dei veicoli soggetti a sequestro e confisca. La selezione avviene seguendo le procedure definite nei bandi pubblici da Agenzia del Demanio e prefetture.
Le informazioni aggiornate sulle aste e sulle modalità di partecipazione sono pubblicate online. Ogni gara specifica i termini e le condizioni applicabili.
Risposte alle domande frequenti
Chi può richiedere la restituzione del veicolo sequestrato?
Il proprietario, il conducente o altro soggetto obbligato solidale possono chiedere la restituzione prima della confisca definitiva, a condizione di aver corrisposto tutte le spese dovute e dimostrato la regolarizzazione delle condizioni di utilizzo del veicolo.
In quali tempi è necessario ritirare il veicolo?
Entro 5 giorni dagli avvisi pubblicati nell’albo pretorio, oppure entro i termini indicati dalla prefettura. Decorso tale termine, può essere disposta l’alienazione.
I costi di custodia sono dovuti anche se la confisca è annullata?
Sì, salvo particolari eccezioni, la liquidazione dei costi avviene al termine della procedura, sia in caso di restituzione sia di confisca.
È possibile contestare il sequestro?
Sì, si può presentare ricorso al prefetto entro i termini previsti. Se il ricorso viene accolto il veicolo viene restituito.
Conclusioni
Nel 2025, il recupero dei veicoli sequestrati in Italia segue una procedura definita dalla normativa vigente, con un’attenzione crescente alla trasparenza e all’efficienza delle procedure. Al proprietario sono riconosciute tutele, ma anche obblighi specifici, in particolare per quanto riguarda gli aspetti economici. L’utilizzo della digitalizzazione per le notifiche, la regolarità delle aste e dei bandi pubblici, insieme alle recenti novità legislative, contribuiscono all’ottimizzazione di un settore storicamente caratterizzato da costi e tempistiche consistenti.
Fonti
- Veicoli sequestrati per violazione del codice della strada. Quadro normativo e prospettive di riforma - Giustizia Insieme
- Codice della Strada - Articolo 213 (aggiornato 2025, ACI)
- Agenzia del Demanio - Gare e aste per beni mobili e veicoli confiscati
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